I "trend" della cosmesi naturale: puntata 3



Reduci dai regali di Natale, confessatelo: avete regalato, a destra e a sinistra, prodotti ecobio nella speranza di "convertire" qualcuno/a fra parenti, amici, conviventi, vecchie zie, fidanzati o aspiranti tali (nella speranza di vedere una reazione positiva) e non solo?
In questa vostra missione, se non avete già incontrato qualcuno dei personaggi delle vecchie puntate di questa mini-rubrica ( le altre puntate: Puntata 1, Puntata 2), ecco quelli della Puntata 3: buona lettura!


L’UOMO MATURO: in lui vive ancora il retaggio maschilista che la cura della pelle sia roba da femmina. Usa le saponette di quarant’anni fa e non cambierebbe mai la sua schiuma da barba (rigorosamente applicata con ciotolina e pennello) con quella di un’altra marca o con un elettrodomestico di questi moderni.  E' un abitudinario e tradizionalista incallito.
Il punto debole: detesta andare dal medico.
Suggerimento: sfruttate piccole problematiche di pelle alle quali non sa bene cosa usare. Che sia un'unghia incarita (tea tree oil tutta la vita!) o una dermatite (pomate lenitive a go go!), trovategli il prodotto che gli sia utile per risolvere presto la situazione e in modo più efficace dei suoi vecchi rimedi. Ovviamente, se non vede miglioramenti dopo poco tempo,  anche a forza, portatecelo voi stesse dal medico.

LA NEOFITA DEL BIO: spesso è la vittima prediletta della paladina del bio di cui sotto e il suo è un percorso frustrante verso un livello di perfezione in divenire. Comincia con l'usare prodotti con INCI "accettabile" possibilmente "da supermercato", cade facilmente nelle trame di youtuber dell'"egobbio" di quelle che un paciugo è la grande furbata rispetto a qualsiasi ditta cosmetica che ha fior di professionisti in laboratorio e di test dermatologici alle spalle. Non ancora pratica di analisi INCI, si affida alle più esperte come fossero l'oracolo di Delfi che distinguono, fra la vita e la morte, i cosmetici "affidabili" da quelli "dannosi".  Famelica nel leggere tutti i post su forum e siti di settore, si fidelizza ad alcuni blog e comincia a vedere la vita a semafori come quelli del biodizionario,  urlando "noooooooo" appena qualcuna delle sue amiche si avvicina allo scaffale con il flacone incriminato, come a sventare il pericolo di una macchina che corre a tutta velocità sulla potenziale vittima. 
Se è adulta e ha problemi di pelle, anziché farsi dei controlli medici, preferisce dare le colpe solamente ai cosmetici e spera di trovare nel "bio" la soluzione che le mancava, al punto che, anche dopo essere andata magari da un dermatologo, chiede poi nei gruppi su Facebook le "alternative bio" alle "schifezze" che le sono state prescritte. Se è adolescente, magari dal medico ce l'ha portata la mamma, quella stessa mamma che diventa doppiamente la propria nemica, perché svaluta la sua "conversione" riducendola ad sintomo di quel "male di vivere" che "prima o poi le passerà"(frase chiave per scatenare le sue ire più profonde).
Punto debole: è vulnerabile e immagina sempre scenari apocalittici.
Strategia: farla rinsavire prima che sia troppo tardi ,oppure aspettare che faccia il suo percorso, ci siamo passate tutte o quasi. Il buon senso e l'imperfezione della vita reale si spera che prima o poi facciano posto agli assoluti di una vita ideale.

LA VERA PALADINA DEL BIO: per lei la cosmetica interamente naturale è una questione di fede. Parla oramai di "conversione" perché ha raggiunto il punto massimo del misticismo biologico: il passaggio da prodotti con INCI "accettabili" a quelli ecobio certificati. Abile in disquisizioni latineggianti di nomi di piante,  può passare interi pomeriggi a disquisire sulla presenza di "talco" all'interno di una cipria. Oramai forum come l'Angolo di Lola o Sai Cosa ti Spalmi le fanno un baffo e sarebbe in grado di sostenere una disquisizione con Fabrizio Zago senza sentirsi minimamente intimidita dal fondatore del biodizionario. 

Se la sua scelta è per una questione di salute, probabilmente mangia anche bio e conosce ogni possibile danno dell'alimentazione industriale, al punto che nel suo frigo ci sarà già kefir e pasta madre fatte in casa; se la sua scelta è per una questione per l'ambiente, sarà già diventata vegana e non ha detersivi in casa che non siano autoprodotti da materie prime acquistate online.
La vera paladina del bio ha quello che a voi mancherà sempre: la perfezione.
Voi siete quelle che, pur stando a dieta, quella malsana fetta di torta al cioccolato alla quale non sapete dire di no, ve la mangiate volentieri, pur coi sensi di colpa. Voi siete quelle che acquistate a km zero ma poi alla sigaretta non sapete dire di no. Voi siete quelle che, anche se su skincare e fondotinta siete intransigenti, ogni tanto vi concedete quell'ombretto siliconico che fa un colore spaziale o quel rossetto indelebile col la scritta magica "a prova di bacio" che vi dura da mattina a sera.
Sì, perché voi siete quelle che nella cosmesi, come nella vita, lo sgarro ve lo concedete.
Lei no. E' una questione di principio. Per lei la coerenza è tutto. Non esiste  eccezione.
Se deve andare dal parrucchiere, fosse anche solamente quelle due volte all'anno per farsi tagliare i capelli, porta dietro i suoi prodotti biologici. Se deve partire, non si concede un viaggio troppo avventuroso a meno che possa portare con sé il suo trolley di prodotti cosmetici, fosse anche a costo di pagarlo come bagaglio da stiva. Se esce di casa, nella sua borsa non mancherà il suo kit di igiene personale con tanto di sapone certificato per lavarsi le mani quando è nei cessi pubblici.
Sì, perché lei non usa né userà mai, neanche per sbaglio, neanche per una volta su 365 giorni l'anno, un cosmetico che non sia da lei stessa scelto e approvato.
Punto debole: farle lo scherzo di dirle che un ingrediente che per lei era assolutamente approvato, è stato riscontrato come dannoso.
Strategia: Lei non ha bisogno di nulla, sa già tutto. Potete solamente cercare di emularla, per quanto vi è possibile :-P

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